5 domande per conoscerlo meglio...
1. Camillo, quando e come è nata la tua passione per la musica e la batteria?
Ho iniziato a suonare a 16 anni, ma credo che a quell'età si sia solo realizzata una predisposizione innata. Sono sempre stato un ascoltatore assiduo. Devo dire che la prima cosa che mi colpiva era la copertina dei dischi. Forse tutto è iniziato da li...poi i divani hanno chiesto aiuto a mia madre, che ha ritenuto di metterli in salvo nascondendo i ferri della maglia e invitandomi a prendere lezioni...fuori casa.
2. Quali sono i principali progetti musicali ai quali hai partecipato o partecipi tutt'ora?
Sono attivo live e discograficamente da molti anni. Non mi piace parlare del passato. Attualmente il progetto più importante è quello degli Eternal Idol, sotto contratto Frontiers Record, che vede Fabio Lione e Giorgia Colleluori alla voce. Abbiamo rilasciato un primo cd che è andato ben oltre le nostre pur positive aspettative. A breve entrerò in studio per il seguito.
3. Come è cambiato secondo la tua percezione il mondo della musica e il modo di fare musica negli ultimi 10 anni?
Tutto. Non si fanno più prove! Scherzi a parte, la musica, essendo una forma d'Arte per lo più corale, ha risentito moltissimo del cambio di costume che la tecnologia ha imposto in brevissimo tempo negli ultimi anni. C'è molto di positivo...e c'è molto di "strano". Per me che sono di un'altra generazione, il concetto di band era qualcosa che aveva molto a che fare anche con i pomeriggi in saletta, dove si suonava ANCHE, ma si parlava, si litigava, si sognava, si smetteva di sognare, ecc ecc...Oggi tutto questo non c'è più. C'è moltissima ottima musica in giro, ma non ci sono bands. Non sono un nostalgico. Ascolto solo roba che esce adesso e la passione è perfettamente intatta. Tuttavia ad esempio, vedo video con session man di stupefacente bravura fatti ognuno nel suo studio. Uno suona in India, l'altro in Giappone, il bassista in America e il fonico è un esquimese. Forse è positivo...non so. Ci devo pensare.
4. Dedicarsi seriamente a uno strumento porta inevitabilmente a delle rinunce: cosa hai dovuto mettere da parte o in secondo piano nella tua vita? Lo rifaresti?
Nel mio caso non è stato così. Io non ho mai sognato di fare la Rockstar. Ho sempre cercato la possibilità di esprimermi artisticamente. Questo con una trentina di dischi all'attivo l'ho ottenuto al di là dello sperato. Ma non mi sono mai identificato del musicista "disastrato" che rinuncia a tutto per la musica. Sarà anche romantico...ma non è la mia storia. Non vedo perché il musicista debba necessariamente essere visto come una specie di zingaro senza meta. Io sono sposato, ho una figlia con la quale condivido i miei intenti artistici e lavorativi, ho una scuola di musica, suono in cover bands, continuo a registrare dischi e lavoro tranquillamente. Praticamente un idraulico...☺☺☺!
5. Che consigli daresti a un giovane che decidesse di approcciarsi allo studio di uno strumento?
Di ricordare da dove si è partiti e perchè. Il punto fondamentale secondo me è non "bersi" il cliche del "musicista di successo", ma piuttosto di perseguire quello della "persona felice". Tanto poi...tutto andrà diversamente dai nostri piani...per fortuna!